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Stupefatto, un teatro sul tema della tossicodipendenza per il Monteore del biennio

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Approda al Torriani, per il monteore del biennio, Lo spettacolo di Teatro Civile Stupefatto

Fortemente voluto al Torriani dalla prof.ssa Laura De Luca, dopo il successo della testimonianza di Enrico Comi alle classi seconde lo scorso anno scolastico, lo spettacolo Stupefatto ha coinvolto gli studenti di prima e seconda, silenziosi e attenti. Un potente monologo racconta la vita di Enrico Comi nell'inferno degli anni di tossicodipendenza e punta a scardinare certezze o vaghi moralismi. Ai giovanissimi viene correttamente insegnato che la droga fa male, “nuoce gravemente alla salute!” Loro, crescendo, vedono amici che si divertono usando droghe e sembrano sicuri, allegri, estroversi. E' più facile credere agli amici che alle seriose raccomandazioni degli adulti.

Ma questo monologo con il suo carico emotivo e con una buona dose di informazioni, scardina alcuni luoghi comuni diffusi tra i giovanissimi: “Smetto quando voglio”; “La canna fa meno male delle sigarette”; “Sono droghe naturali”; “Le canne non hanno mai ucciso nessuno”; “Lo faccio una volta sola… per provare”.

Alla fine della rappresentazione Enrico Comi è salito sul palco e ha raccontato ai ragazzi: "dopo il secondo coma, lasciato solo quasi a morire in un parco da tutti i miei amici, ho deciso di smettere. Quello è stato il momento della svolta. Ma sono stato fortunato. Tanti non decidono di smettere. Della mia compagnia di 21 ragazzi, 9 sono morti, solo due hanno deciso di cambiare vita e devono comunque sottoporsi a continue cure". Anche Enrico Comi ha subito diverse operazioni, ha raccontato del suo fegato sfasciato, ma anche della comunità, dell'incontro con sua moglie e dello sguardo della sua prima figlia che l'ha aiutato a non ricadere nel baratro.

"E' stato molto interessante - ha raccontato Alessandro Caffarra di 1blsa - un teatro che parla di temi che ci riguardano. È la storia di uno che c'è l'ha fatta ad uscirne ma tanti non riescono. Abbiamo potuto vedere concretamente che provare è un rischio forte". Felice Ardolino di 1blsa aggiunge "mi è piaciuto molto, l'attore era molto bravo. Il messaggio importante che ci hanno trasmesso è che la scelta spetta a noi. Loro girano da dieci anni nelle scuole con questo spettacolo, ma la scelta finale è nostra, decidere di non iniziare è solo una nostra decisione".

  

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