5BLSA: Dante e il senso civico...
Dante stesso afferma, nell'epistola XIII, che l'intento che lo portò a scrivere la Divina Commedia fu quello di migliorare la vita delle persone, di renderla più gioiosa e felice: voleva sollevarle dalla miseria in cui secondo lui erano immerse. Lo fa da subito, nella selva oscura, raffigurando i problemi e le situazioni emotive di tutti i giorni: l'angoscia, lo smarrimento, il sonno, il dubbio, tutti sentimenti/emozioni che sono quotidiani anche ai giorni nostri. Dante vuole darci uno strumento per prendere coscienza di queste difficoltà e affrontarle al meglio.
La missione di Dante si collega direttamente alla grande influenza che egli ebbe non solo sulla società dell’epoca, ma anche su quella di oggi.
Avere senso civico significa partecipare attivamente alla vita della comunità, con l’intento di migliorarla, e avere quindi a cuore il benessere della società.
Dante nel corso della sua vita mira proprio a questo e intraprende varie mansioni per partecipare al progetto collettivo: tra esse vi è anche la scrittura della Divina Commedia.
(Alcuni ragazzi...)
“Il mio intento è allontanare gli uomini dalla situazione presente di miseria (si allude anche a povertà e angoscia) e condurli a una condizione di felicità (anche gioia, beatitudine, successo, fortuna).”
Dante utilizza queste esatte parole nella lettera (epistola XIII) indirizzata a Cangrande della Scala, signore di Verona, a cui dedica la terza cantica della Commedia.
Il compito che egli si prefigge è quindi quello di aiutare gli uomini ad abbandonare tutte le emozioni e i sentimenti e gli ideali negativi e a dedicarsi a compiere azioni che elevino l’animo e rendano felici.
Se dovessimo pensare a un Dante di oggi, ci verrebbe in mente Fabrizio De André. L’idea del cantautore genovese riguardo il peccato e l’inferno, nonostante il suo agnosticismo, è molto vicina alla visione solidale e cristiana dei vangeli, quindi a una visione dantesca. Egli infatti vede nel peccatore non un condannato da denigrare ed emarginare, bensì un uomo da perdonare ed amare, così come proposto nelle Sacre Scritture. De André viene considerato spesso come la voce degli ultimi, infatti nella sua discografia ha tante volte trattato dei ceti più bassi della società, come prostitute, transessuali, clochard ecc. Tra Dante Alighieri e Fabrizio De André intercorrono sette secoli, è difficile paragonare due mentalità e due mondi così diversi, se non opposti. Sicuramente la tematica religiosa rimane ancora una di quelle che influenzano la società oggi, come anche la domanda su chi debba essere condannato all’inferno. Le posizioni sono molteplici, ma, pur evidenziando il punto in comune prima proposto, se ne possono individuare una più conservatrice e rigida, come lo schema dantesco, e una più rivoluzionaria, come quella di De André.
A dire ancora l'ETERNA attualità di Dante proponiamo uno spunto suggestivo: Branduardi che canta il San Francesco di Dante.
https://youtu.be/LiJdttdK4ng
(Alcune ragazze...)