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Incontro con i funzionari della casa circondariale: la missione è rieducare

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Un momento forte l’incontro tra gli studenti dell’IIS Torriani e i funzionari della casa circondariale di Cremona.

Una delle tante esperienze concrete che la commissione del Volontariato e della Solidarietà della scuola, coordinata dalla prof.ssa Antonella Assandri, propone in una prospettiva di cittadinanza attiva; percorsi di cittadinanza e costituzione che mirano a costruire una comunità di giovani cittadini consapevoli, ha sottolineato Assandri in apertura..

Presenti il direttore della casa circondariale di Cremona dott.ssa Rossella Padula, il comandante pro tempore della polizia penitenziaria dott. Pierluigi Parentera, il responsabile del corpo area educativa Enrico Leo la volontaria Liliana Manfredini, il funzionario giuridico pedagogico dott.ssa Vincenza Zichichi e un detenuto.

 

Rossella Padula ha spiegato ai ragazzi che il grande tema del carcere è e l’attenzione alla persona e quindi la visione della pena come “apertura di nuove prospettive per la persona, non solo a scopo punitivo”. Sotto questo profilo è determinante  considerare il carcere come “parte della società”.

D’altro canto il senso della pena, ha sottolineato Pierluigi Parentera, è quello di un allontanamento dalla società per fare un percorso che “porti a cambiamenti positivi”.

Un caposaldo del capolavoro di Beccaria e dell’articolo 27 della nostra Costituzione “Le pene non possono consistere in trattamenti contrario al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

Anche per “tirare fuori dal detenuto energie positive”, ha spiegato il caporale Enrico Leo. Non è un obbligo ma deve essere una concreta possibilità quella del percorso rieducativo. Ecco perché nella Casa circondariale sono anche previste attività culturali, ricreative e sportive per i detenuti, ognuno ne può usufruire secondo un progetto personalizzato.

Lo ha testimoniato il detenuto presente all’incontro che ha raccontato il suo percorso dal momento dell’arresto fino al permesso di fare piccoli lavori.

Liliana Manfredi ha spiegato il ruolo delle varie associazioni di volontariato che operano in carcere, dall’aiuto materiale con la consegna di vestiti o scarpe al supporto morale.

Tante le curiosità degli studenti, dai criteri per l’assegnazione delle celle, all’organizzazione della giornata in carcere, i permessi ecc.

Alle domande sulla professione di agente di polizia penitenziaria i funzionari hanno risposto lanciando un messaggio: si tratta di un lavoro stressante perché la popolazione detenuta è impegnativa, ma è bello credere che una persona possa migliorare.

Di tutto quanto ascoltato gli studenti dell’IIS Torriani faranno tesoro in preparazione delle loro prossime visite alla Casa Circondariale calendarizzate a fine febbraio e marzo.

 

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