25 febbraio, aula Varalli
Vittorio Macioce, caporedattore ed editorialista del Giornale, autore del romanzo Dice Angelica edito da Salani editore, incontra 4 A Lsa e 3 A Lsa. Dialogando con la prof.ssa Luisa Trimarchi e i suoi studenti Macioce ha raccontato il suo libro, che parte dall' Orlando Furioso, ma racconta una storia molto attuale, di un femminile assai moderno e fortemente attualizzabile.
Le vicende di Orlando non possono avere un finale. Come tutte le storie eterne, anche questa è fatta per essere raccontata nuovamente, reinventata. Ognuno questa storia l'ha narrata a modo suo, in Sicilia l'Opera dei Pupi, poi Italo Calvino l'ha narrata nel castello dei destini incrociati.
Abbiamo sempre inseguito Angelica con i suoi pretendenti, mai eravamo stati dalla parte dell'inseguita. Il titolo del romanzo d'esordio di Vittorio Macioce, invece, ci rivela subito la sua scommessa: Dice Angelica.
Angelica, finalmente, parla. Non solo, Angelica sa di essere dentro una storia. Sapersi un personaggio le consente di vedere tutto ciò che agli altri è dato e invece a lei è proibito. Da questa consapevolezza nasce la sua personale ricerca.
Il libro nasce da una collaborazione con la stessa casa editrice della famosa saga di Harry Potter, dettaglio significativo vista l’importanza della magia nella storia e il ruolo che Macioce attribuisce al poema di Ariosto. Inizialmente egli non pensava di diventare uno scrittore di romanzi essendo già un giornalista (“quando scrivi tutto il giorno la sera non hai voglia di scrivere ancora”) e soprattutto perché aveva paura di non essere all’altezza. A muoverlo è stata proprio la passione per l’Orlando Furioso: Macioce lo ritiene l’origine della modernità. Lo definisce un poema giostra, eroico e comico, che ha ispirato anche tanti
famosi registi italiani e che è alla base degli Spaghetti western. Come questi registi e scrittori hanno preso ispirazione dall’Orlando Furioso, Ariosto ha ripreso da altri l’idea del viaggio sulla luna e gli animali fantastici come l’ippogrifo (ripreso poi dalla Rowling). Il nostro immaginario,dunque, ha le sue radici proprio qui, nel l’Orlando furioso.
Su sollecitazione della prof.ssa Trimarchi Macioce ha individuato nelle ossessioni un collegamento molto interessante con la situazione attuale e le sempre più presenti ossessioni e dipendenze tra i giovani. "Come fare per salvarsi ?- dice Macioce ai giovani presenti - Angelica aveva il suo anello che oltre a farla scomparire le permetteva anche di distinguere realtà e immaginario. Se tu non sai che la magia è magia rischi di perderti. Per salvarsi poi bisogna essere un po’ come Astolfo, col desiderio di essere liberi e senza sete di potere".
Non è sfuggita agli studenti l'operazione culturale di Macioce: " L’Orlando furioso è un capitale immenso per noi e per la nostra cultura - ha commentato Chiara Cantarelli di 4alsa -A scuola noi siamo resilienti e continuiamo a studiarlo, ma al di fuori della scuola è forte la necessità di rivalutare quest’opera".
Il sito realizzato dalle classi per esplorare il libro (interviste, videogioco e riflessioni)
https://kumari22717.wixsite.com/dice-angelica